lunedì 1 marzo 2010

Io ostetrica?

Io ostetrica? Chi l’avrebbe mai detto. Eppure mi sono resa conto che, se passi gli anni a domandarti cosa farai da grande, a mandare questa domanda nell’universo aspettando che la risposta arrivi, ad un certo punto la risposta arriva. E sai che e’ la risposta giusta e sai che e’ la strada giusta. Sai che le distanze linguistiche e chilometriche smettono di esistere, che c’e’ una forza che fa in modo che tutto trovi il suo posto, che tutto si aggiusti al posto giusto.
Perche’ la risposta e’ nel cuore. Li’ da sempre, solo che la vita a volte e’ assordante e non ci lascia abbastanza silenzio per ascoltarla.

Anche se la paura e' tanta. Perche' i miei impegni familiari sono forti. Ho tre bambini e un marito e viviamo dall'altra parte del mondo. Un lavoro part time, i corsi serali di italiano e di cucina italiana e ora l'universita'. Non ho molti aiuti ed e' questo che in questo momento mi spaventa di piu'. Confido nella forza dell'amore, nella forza dell'universo che ci ha portati qui e che mi sta trascinando con tutta la sua forza verso questa nuova avventura!

Sono una mamma della Casa di Maternita’ "La Via Lattea". Le appartengo. Appartengo alle sue ostetriche, alle sue educatrici, all’Uovo e alle mamme che ho conosciuto e con cui ho condiviso li’ pezzi della mia e della loro vita. Il desiderio di diventare ostetrica mi ricordo di averlo espresso una volta a Nadia e lei mi ha rassicurata, mi ha incoraggiata, nonostante sarei stata un po’ piu’ matura delle mie coetanee. Ma poi, il tempo si dilata, i figli uno dopo l’altro e poi il trasferimento qui ad Auckland in Nuova Zelanda. Quel desiderio li’ ha lasciato spazio alla loro richiesta di attenzione, al loro bisogno di presenza. Sono prima di tutto una mamma e poi tutto il resto.
Ho ricominciato a lavorare, part time. Ho fatto tanti lavori diversi e ad un certo punto, pero’, mentre, stanchissima, tornavo da un lavoro che non mi soddisfava, ho di nuovo posto quella domanda fatidica: Cosa faro’ da grande? E nel silenzio della macchina, la risposta e’ arrivata: Devi fare l’ostetrica.

Eccola li’ la risposta che non ascoltavo. Lo sapevo, ho pensato. Lo sapevo gia’! Sono tornata a casa, mio marito per poco cade dalla sedia. Durante il fine settimana cerco informazioni su internet. L’universita’ che offre ad Auckland il corso di ostetricia e’ a 10 minuti di macchina da casa, 15 minuti in autobus! Il lunedi’ vado ad informarmi e mi danno tutti i moduli da compilare. Esprimo i miei dubbi alla persona che mi porge i moduli, segretaria della facolta’.
Sono troppo “vecchia”? E lei, che ha un cognome italiano, sorridendo mi risponde: “L’eta’ media delle studentesse di ostetricia e’ 35 anni, non le prendiamo troppo giovani: non hanno esperienza della vita.”
Sono “straniera”? Risposta:”In Nuova Zelanda e’ importante avere ostetriche di culture diverse, avranno a che fare con tantissime culture e per questo saranno empatiche con le altre donne.”
Ho tre figli? Risposta:”Avere dei figli e’ solo un punto a favore nella selezione. Vuol dire che saprai capire cosa provano le donne in gravidanza e nei primi mesi con i loro bambini. “

Quando ho iniziato la trafila della selezione sapevo che non sarebbe stato facile entrare. Le domande sono 400 e i posti sono 80 ad Auckland. La commissione guarda il curriculum, chiede delle referenze, poi vi e’ un esamino scritto, poi un’intervista. E quella forza di cui parlavo prima ha fatto in modo che tutto si aggiustasse al posto giusto, ed eccomi qui. Domani comincio la mia grande avventura che sara’ documentata prontamente su questo blog.
Venerdi' c'e' stato il giorno di orientamento. Eravamo moltissimi della facolta' di scienze mediche (Health Sciences) . Ci hanno divisi per gruppi a seconda dell'indirizzo.
Uno Student Mentor ci ha portati in giro per tutta l'universita', ci ha spiegato a cosa servivano tutti gli uffici, come accedere alla biblioteca e ha risposto a tutte le nostre innumerevoli domande.





All'interno del cortile, diciamo cosi', avevano messo dei gazebo di varie associazioni per studenti che offrivano gadgets e informazioni di ogni genere. Panini e salsicce al barbeque a non finire. Un bell'inizio. Tanto vento e una bella atmosfera rilassata.

E domani si comincia!

8 commenti:

  1. In bocca al lupa per la tua bellissima avventura!

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  2. Mari! Un enorme in bocca al lupo! Che belle emozioni! Vai! Non è mai troppo tardi! Un bacio!

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  3. Auguroni, in bocca al lupo e... sei veramente una "coraggiosa"!
    Ciao
    Dominique

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  4. In bocca al lupo Marina! Nella foto sei radiosa, si vede che è la strada giusta!! Un abbraccio
    Sonia la procugina

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  5. Marina in bocca al lupo per questa nuova esperienza!!!! come al solito ti seguirò nell'evoluzione di questa avventura...e chissà mai che un giorno trovi pure io la mia strada...mi lascio sempre stupire dagli eventi...:)

    Mi manca sempre la Nz


    Un bacione

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  6. Ma Grande Bellissima Fortissima Marina!!!
    Sono Felice per questa tua nuova avventura, non sarà facile, dovrai studiare moltissimo ma arriverai fino in fondo e sarai una Superostetrica con i Fiocchi!!! Hai forza da vendere e ti sostengo con tutto il cuore!!!!
    Un bacione!!!!

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  7. brava Mar,
    ma il diario della famiglia dove lo metti
    ogni tanto aggiorna Kiaora, siamo affezionati
    baci mammma

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  8. Cara Marina, scopro solo ora il tuo blog, proveniendo da quello della tua amica romana trapiantata in Germania.
    Mi fa molto piacere sapere che ti sei imbarcata in questa bella avventura ma soprattutto che hai potuto frequentare La via Lattea (di cui ho sentito parlare bene) e, presumo, hai potuto usufruire di ciò che offrono per le mamme che vogliono rientrare in contatto con la propria "istintualità" e cercare nella maternità un percorso "naturale". Mi dispiace ciò che ti è accaduto: non ho parole per esprimere il dolore e la sofferenza che anche io sento (seppur non sono ancora mamma). Ti auguro ogni bene per te e la tua famiglia e ancora in bocca al lupo per questa avventura ostetrica "down under".
    Cris

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